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Protezioni perimetrali: quale tecnologia adottare?

I sistemi per la protezione perimetrale di siti di grandi dimensioni come logistiche, capannoni industriali, siti di produzione, aeroporti, parchi solari, ecc. sono diversi. Ogni installazione ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma nello scegliere la soluzione più adatta è importante fare attenzione ad alcuni aspetti cardine:

  • sicurezza
  • affidabilità
  • costo
  • versatilità

Vediamoli uno per uno.

SICUREZZA:

Proteggere il perimetro più esterno di un sito è senz’altro la strategia migliore per renderlo più sicuro grazie alla precocità della rivelazione del tentativo di effrazione.

Chiariamo il concetto con esempio pratico: il ladro arriva, supera una recinzione e se esiste una protezione perimetrale, fa scattare l’allarme.

Da questo istante parte il cronometro che misura il tempo tra quando il ladro raggiunge ed entra nell’edificio e quando esce con il bottino.

Se questo tempo è inferiore al tempo di chi deve intervenire, il colpo è riuscito.

Viceversa, se i malintenzionati non sono già fuggiti, scoraggiati dalla velocità con la quale sono stati individuati,verranno messi in fuga o bloccati da chi è intervenuto.

Rispetto alla protezione standard del solo interno di un sito, proteggere il perimetro esterno è quindi in linea di principio la soluzione più efficace, non solo perché aumenta la probabilità di sventare un furto, ma anche perché riduce o annulla i danni da effrazione iniziati all’esterno e talvolta proseguiti all’interno.

AFFIDABILITÀ:

Un sistema perimetrale è affidabile quando rileva un’effrazione “scartando” altri possibili elementi di disturbo che possono creare un allarme improprio, come ad esempio:

  • il movimento di vegetazione e arbusti
  • la presenza di animali
  • le luci di auto di passaggio
  • etc.

Ma non finisce qui: i sistemi esterni devono operare efficacemente in tutte le condizioni atmosferiche, sia di giorno ma soprattutto di notte, dove i tentativi di effrazione sono più probabili.

Questo aspetto è senz’altro il più importante e critico, poiché i costi diretti e indiretti derivanti dalla mancanza di affidabilità di un sistema di rivelazione perimetrale sono altissimi: non c’è infatti cosa peggiore per la sicurezza di un sito della mancanza di fiducia da parte degli operatori rispetto alla veridicità degli allarmi.

Chi vuole penetrare un perimetro conosce molto bene questo aspetto, a tal punto che in molti casi genera “ad hoc” allarmi senza reale effrazione, con il solo scopo di far perdere fiducia nel sistema, che nei casi più gravi viene perfino disattivato.

In questi casi non c’è infatti differenza tra avere un sistema che si ritiene inaffidabile e non averlo; anzi delle due ipotesi la prima è quella peggiore perché senza un sistema di allarme il livello di attenzione degli operatori è solitamente maggiore.

COSTO:

Ogni soluzione ha un costo globale (o TCO, costo totale di possesso) che va valutato attentamente per due ragioni:

  1. l’incidenza dei costi delle infrastrutture necessarie ai sistemi perimetrali (pali, plinti, scavi, illuminazione dell’area etc.) di solito non sono compresi nei preventivi degli installatori di sicurezza è spesso un valore tutt’altro che trascurabile rispetto al totale.
  2. I costi di esercizio e manutenzione differiscono non poco tra un sistema ed un altro; spesso quanto risparmiato all’inizio, si paga maggiorato negli anni a seguire.

VERSATILITÀ:

L’ultimo aspetto, ma non per questo meno importante, riguarda la possibilità di mantenere allarmate 24h aree esterne con costante presenza di uomini, mezzi e merci/materiali.

Alcune soluzioni infatti, come ad esempio i sistemi a Micro-onde, sono adatte solo a proteggere aree sgombre poiché la presenza all’interno del campo di rivelazione di movimento e/o di merci genererebbe un allarme, pur essendo piuttosto affidabili.

Viceversa, esistono sistemi adatti a questo scopo che però in determinate circostanze climatiche rendono il sistemadecisamente più vulnerabile (come ad esempio le barriere ad infrarossi).

Altri tipi di sistemi, come ad esempio le telecamere termiche, eccellono in versatilità rivelandosi utili anche per scopinon strettamente legati alla intrusione.

Il monitoraggio delle variazioni di calore è utile in caso di:

  • surriscaldamenti di aree
  • principi di incendi
  • rivelare la presenza di persone in aree pericolose (binari del treno etc.)

Quindi, quale soluzione adottare?

La soluzione perfetta in senso assoluto non esiste, ma quella migliore è sempre quella che assolve al maggior numero di esigenze, con il costo minore.

Ogni soluzione ha vantaggi e svantaggi, anche se è indubbio che le telecamere termiche ad oggi sembrano rappresentare la migliore soluzione possibile attualmente sul mercato.

Il loro principio di funzionamento è molto semplice: i sensori sfruttano il contrasto termico tra un bersaglio in movimento (persona, veicolo, animale etc.) e l’ambiente nel quale il bersaglio si muove. Tale contrasto viene analizzato da un software di video analisi che dà un allarme in base a determinati criteri preimpostati.

L’affidabilità del sistema è decisamente alta poiché il gradiente termico è una misura fisica decisamente affidabile negli ambienti esterni.

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