In questo periodo di emergenza sanitaria da Covid 19, il metodo più efficace per proteggersi dal contagio è senz’altro il distanziamento tra le persone di almeno 1,5-2 metri.
Ma i protocolli di sicurezza anti-contagio del DPCM 11 marzo 2020 e più in generale le normative di contenimento della pandemia parlano chiaro: prevedono tutta una serie di misure tra le quali il blocco dell’accesso al sito a chi presenta una temperatura corporea superiore ai 37,5 °C.
Questo aspetto coinvolge tutti ed è particolarmente critico per la salute dei preposti al controllo della temperatura all’ingresso di qualsiasi area pubblica o luogo di lavoro, i quali dovendo rilevarla con metodi tradizionali (termometri a contatto) si trovano di fatto più esposti al contagio e in difficoltà nel dover gestire più accessi contemporanei.
Ai rischi per la salute fisica si somma inoltre lo stress dei dipendenti (che ne riduce la produttività) e dei clienti (che peggiora l’esperienza di acquisto). Da non sottovalutare infine, il costo delle risorse umane impegnate costantemente nell’attività di rilevamento della temperatura e che non possono dedicarsi ad altre attività produttive.
Come risolvere il problema?
Le telecamere termiche per il rilevamento della temperatura corporea (Body Thermo Scanner) rappresentano la soluzione ideale. Verificano a distanza di sicurezza e in modo automatico, veloce e preciso la temperatura corporea di una o più persone (fino a 30 contemporaneamente) che transitano da un ingresso e generano un allarme qualora questa superi i 37,5° C, per permettere all’operatore di attuare le procedure previste.
Vediamo come funzionano:
I sistemi sono costituiti da telecamere, fisse o portatili, sensibili alla temperatura, dotate di obiettivi termici o più comunemente di obiettivi ottico termici e di software di analisi video a bordo.

A seconda dell’obiettivo e della risoluzione possono essere utilizzate a distanze di rilevazione e altezze di installazione diverse e possono rilevare la temperatura corporea fino a 30 soggetti contemporaneamente con uno scarto fino a 0,1 ° C.
Il software di analisi video a bordo della telecamera riconosce che è stata inquadrata una persona e sposta il suo “mirino” elettronico sul volto, indirizzando il sensore termico nel punto indicato.
Qualora la temperatura superi i 37,5°C la telecamera genera un allarme acustico che avvisa l’operatore, che interverrà secondo procedura.
Queste soluzioni nascono per funzionare in modalità “stand alone”, ovvero senza alcuna connessione ad una rete Lan, (gli apparati hanno l’intelligenza “a bordo”) e non necessitano una connessione a Pc Desktop / Laptop e/o Tablet e Smartphone per funzionare, anche se in questo caso permettono ulteriori e più complete funzionalità.
Viceversa, è possibile connettere le telecamere fisse alla Lan via cavo attraverso switch di rete per una gestione da NVR o da Pc oppure, nel caso del modello portatile dotato di WI-FI a Tablet e Smartphone.
♢ Le soluzioni hi-end che adottano telecamere fisse, nascono per il controllo di un elevato flusso di persone e trovano la loro migliore applicazione negli:
- aeroporti
- metropolitane
- grossi retailer
- stazioni dei treni
- grandi aziende
- farmacie
- studi medici
- case di riposo
- autorità portuali
- varchi doganali
- siti ad alto flusso di persone
♢ Le soluzioni “handheld” invece, adottano telecamere portatili e trovano le migliori applicazioni dove è strategica la flessibilità di utilizzo:
- nei piccoli supermercati
- con le forze dell’ordine
- per gli operatori sanitari
- le autorità portuali,
- SPA e Wellness
- piccoli negozi
- sale di attesa o piccoli uffici
- aziende
Le soluzioni devono tenere presente le peculiarità degli ambienti nelle quali vengono installate poiché le prestazioni sono influenzabili sia dalle dimensioni del luogo, che da eventuali disturbi ambientali causati da variazioni di temperatura e di luce; pertanto la progettazione e manodopera rendono necessarie conoscere nel dettaglio le caratteristiche fisiche (misure di altezze e sezioni) del luogo di installazione per garantire un processo della misura affidabile.
In questo senso, l’apparato “Blackbody” che garantisce una regolazione della misura con accuratezza fino ad ± 0,1 °C (dotate di una tolleranza massima di 0,5°C) potrebbe non essere necessario a patto di una installazione a regola d’arte.
In tutti i casi si parla di installazioni da interno e si consiglia all’utilizzatore finale di organizzare delle procedure che facilitino una stabilità delle condizioni di misura (no esposizioni a flussi d’aria, fonti di calore, ostacoli etc.) e il blocco in sicurezza dei soggetti malati.
È importante non dimenticare gli aspetti normativi:
La rilevazione in tempo reale della temperatura corporea costituisce un trattamento di dati personali e deve pertanto avvenire ai sensi della disciplina privacy vigente.
In ogni caso la registrazione delle immagini termiche non comporta violazione della privacy in quanto, per la loro natura, non sono direttamente riconducibili ad un soggetto.
A tal fine dovranno essere adottati opportuni accorgimenti (rilevare la temperatura senza registrare il dato, fornire l’informativa sul trattamento dei dati personali etc.) indicando in riferimento alla finalità del trattamento la prevenzione dal contagio da COVID-19 secondo i protocolli di sicurezza anticontagio ai sensi dell’art. art. 1, n. 7, lett. d) del DPCM 11 marzo 2020.